Expo Tecnica

Gruppi elettrogeni energy: caratteristiche, vantaggi e utilizzi in ambito industriale

Gruppi elettrogeni energy: caratteristiche, vantaggi e utilizzi in ambito industriale

Gruppi elettrogeni energy: caratteristiche, vantaggi e utilizzi in ambito industriale

Cos’è un gruppo elettrogeno e come funziona

I gruppi elettrogeni sono sistemi autonomi progettati per generare energia elettrica in assenza o in supporto della rete principale. Il loro funzionamento si basa su un motore (solitamente diesel o a gas) che aziona un alternatore, trasformando l’energia meccanica in energia elettrica. Sono utilizzati in svariati contesti, ma in ambito industriale la loro affidabilità e potenza diventano fattori critici.

Un concetto fondamentale è il rapporto tra potenza nominale e potenza continua. Molte aziende faticano a valutare correttamente le proprie esigenze energetiche durante una fermata programmata o un blackout improvviso. Un errore di dimensionamento può significare inefficienze operative o, peggio, interruzioni nella produzione.

Perché le aziende industriali investono sempre di più nei gruppi elettrogeni

L’affidabilità della rete elettrica non è più scontata. Tra eventi climatici estremi, crescita della domanda energetica e infrastrutture obsolete, le interruzioni diventano sempre più frequenti. In questo scenario, molte aziende scelgono gruppi elettrogeni come assicurazione operativa. Ma non si tratta solo di continuità: esistono almeno tre motivazioni strategiche dietro questo investimento.

Caratteristiche tecniche da considerare nella scelta

Non tutti i gruppi elettrogeni sono uguali, e un errore nella fase di selezione può comportare inefficienze durature. Ecco i parametri fondamentali da monitorare:

Un elemento spesso sottovalutato è la qualità dell’inverter e della regolazione automatica della tensione (AVR). Nei processi che coinvolgono macchinari sensibili, come server, macchine CNC o impianti di confezionamento, una tensione instabile può fare danni anche se il gruppo funziona correttamente in termini meccanici.

Casi d’uso concreti in ambito industriale

Dalla manifattura all’agroalimentare, passando per il settore oil & gas, i gruppi elettrogeni trovano applicazione in contesti operativi critici. Analizziamone alcuni.

1. Industria metalmeccanica: un’azienda di carpenteria pesante in Emilia Romagna utilizza un gruppo elettrogeno diesel da 500 kVA come sistema di backup integrato. Durante un blackout del 2022, il sistema si è attivato in 13 secondi, garantendo la produzione continua di lamiere destinate all’automotive, evitando una perdita stimata di oltre 120.000 euro.

2. Data center e logistica digitale: in Lombardia, un provider di servizi cloud ha installato quattro gruppi elettrogeni in parallelo, ciascuno da 600 kVA. Il sistema ridondante è in grado di alimentare il data center completo per 48 ore continuative. È stato messo alla prova nel luglio 2023 durante un’ondata di calore che ha messo in crisi la rete elettrica urbana.

3. Settore agroalimentare: un caseificio del Sud Italia ha adottato una combinazione tra fotovoltaico, batterie e gruppo elettrogeno a gas da 250 kVA. Oltre alla continuità nella catena del freddo, la soluzione ha ridotto i costi energetici del 17% nei primi 6 mesi.

Vantaggi competitivi e ritorno sull’investimento

Come ogni asset industriale, il gruppo elettrogeno deve fornire un ritorno tangibile. Il ROI può essere calcolato considerando:

Uno studio del Politecnico di Milano mostra come l’adozione di un gruppo elettrogeno ben dimensionato possa generare un payback in 2-4 anni nelle PMI con produzione continua. Il dato sale a 5-7 anni per impieghi sporadici o nelle aziende che utilizzano il gruppo solo come backup passivo.

Tendenze future e innovazioni nel settore

La tecnologia dei gruppi elettrogeni si sta evolvendo verso due direttrici principali: sostenibilità e digitalizzazione.

Motori a basse emissioni: sempre più produttori adottano motori Stage V, conformi alla normativa europea sulle emissioni. Alcuni modelli utilizzano HVO (hydrotreated vegetable oil), un biocarburante che consente di ridurre le emissioni fino al 90% rispetto al diesel tradizionale.

Controllo remoto e predictive maintenance: grazie a soluzioni IoT integrate, i gruppi più avanzati inviano dati in tempo reale su stato operativo, consumo e diagnostica. Le imprese possono intervenire prima che si verifichino guasti, riducendo i tempi di fermo non pianificati.

Integrazione con reti intelligenti e sistemi ibridi: nel medio periodo, i gruppi elettrogeni saranno sempre più spesso parte di un microgrid aziendale, integrati con impianti solari, batterie e software intelligenti di energy management.

Un esempio concreto è quello di una cartiera del nord-est che ha realizzato una micro-rete con tre generatori a gas, sistema solare e accumulo da 1 MWh: l’intero impianto è controllato da un algoritmo che decide ogni 15 minuti quale fonte utilizzare, sulla base dei costi energetici e delle soglie operative.

Checklist per le aziende che valutano l’investimento

Chi sta valutando l’acquisto o il noleggio di un gruppo elettrogeno dovrebbe porsi alcune domande chiave:

Solo dopo aver risposto a questi quesiti ha senso entrare nel dettaglio tecnico con un fornitore qualificato. Le scelte sbagliate in questo ambito si pagano care, sia in termini economici sia in affidabilità operativa.

Uno strumento strategico, non solo emergenziale

I gruppi elettrogeni industriali non sono più da considerare come semplici “polizze contro i blackout”, ma strumenti flessibili e da integrare nella strategia energetica complessiva. Con l’aumento della variabilità energetica, dei prezzi e della sensibilità ambientale, il loro ruolo nei prossimi anni sarà sempre più rilevante. E come spesso accade nell’industria, chi si prepara prima, vince sul lungo periodo.

Quitter la version mobile